CETARA (SA). Respiri l’aria di mare, una salsedine densa, l’odore del pescato, delle reti stese ad asciugare, del legno delle piccole barche da pesca.

Sul porto di Cetara neppure l’inverno concede una sosta: la piccola pesca è un mestiere difficile dai guadagni grami, e non ci si può fermare. Il legno va calafatato, riverniciato, c’è da rammendare le reti.

Tra i pescatori c’è scambio talvolta di battute, talvolta di sguardi silenziosi, a seconda delle amicizie o delle invidie, ma tutti sono indaffarati, mentre davanti alla marina gli altri, i non pescatori, si radunano per le chiacchiere di rito.
Cetara è questa: un piccolo autentico borgo marinaro dalle abitudini immutate, con rituali cristallizzati da secoli, la nostra vera Italia del mare, da godere, visitare, osservare lentamente in qualsiasi giorno dell’anno.

foto e testo di Roberto Pellecchia

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