Gli scauratielli sono un dolce cilentano, piccole ciambelle la cui forma ricorda quella di un fiocco. Nastri melliflui e molto aromatici, zucchero, la scorza di un mandarino, un limone ed un’arancia, un rametto di rosmarino.

Si, proprio il rosmarino in accordo a quanto dice il Dottor Alan S. Maisel cardiologo e professore alla San Diego School of Medicine in California che, in merito alle tradizioni culinarie del popolo cilentano scrive:<<They use rosemary on everything they cook >>.

Non che il Dottor Maisel abbia smesso di occuparsi di medicina per dedicarsi alla cucina ma, lo studio della dieta di una parte campione dei cittadini di Acciaroli, una piccola perla della costa tirrenica cilentana, assieme ad altri fattori genetici ed epigenetici sono oggetto dello studio CIAO.
CIAO è l’acronimo di Cilento on Aging Outcomes Study, uno studio pilota condotto dall’Università La Sapienza di Roma e dall’Università San Diego in California il cui scopo è quello di individuare cosa si nasconde dietro la longevità e l’invecchiamento in buona salute dei cittadini del Cilento.

Infatti, come documenta lo scrittore Dan Buettner nel suo libro “Blue Zones”, esistono delle zone cosiddette blu, in cui si vive più a lungo. Buettner individua come hotspot centenari luoghi come Icaria, isola greca, Nicoya in Costa Rica, un gruppo di avventisti in LomaLinda, città degli Stati Uniti d’America situata nella Contea di San Bernardino, alcuni paesi della provincia sarda di Nuoro e l’isola giapponese di Okinawa. Eppure, nel libro, non viene fatto alcun riferimento ad Acciaroli che vanta una densità di ultracentenari che supera quella dell’isola di Okinawa famosa per la longevità d suoi abitanti.
Il team internazionale del progetto CIAO servendosi dell’aiuto dei medici locali attraverso l’acquisizione del consenso informato dei propri pazienti, ha potuto identificare i candidati adatti a partecipare allo studio pilota. Sono stati sottoposti all’attenzione medica 29 anziani, con un’età media di 92 anni, e 52 parenti, con un’età media che si attesta attorno ai 60 anni, accomunati da uno stesso stile di vita e background genetico ed ambientale.

Entrambi i gruppi sono stati sottoposti a questionari e a prelievi di campioni di sangue per rilevare alcuni biomarcatori legati a disfunzioni cardiache e renali. I risultati, poi, sono stati confrontati con quelli relativi ad un altro studio riguardante 194 soggetti sani con un’età media di 64 anni, con simili finalità, il Malmö PreventionProject, condotto dall’Università di Lund in Svezia.

È il Professor Salvatore Di Somma del Dipartimento di Scienze medico-chirurgiche e di Medicina Traslazionale de la Sapienza a commentare i sensazionali risultati dei dati raccolti che documentano bassi livelli ematici di un ormone peptide solubile, l’adrenomedullina.
<<Concentrazioni molto basse di questo biomarcatore indicano un sistema endoteliale e del microcircolo ben funzionante in grado di consentire una buona perfusione sanguigna degli organi e dei muscoli>> dice infatti Di Somma.

La chiave di svolta sembra dunque essere la microcircolazione, termine questo usato per descrivere il passaggio del sangue nei vasi sanguigni più piccoli del sistema circolatorio, che, negli ultracentenari di Acciaroli, sembrerebbe paragonabile a quella di soggetti più giovani di trenta anni.

Dunque, sebbene i ricercatori di tutti il mondo abbiano riscontrato nei fattori genetici, nella riduzione dell’apporto calorico inneggiando alla dieta mediterranea e nello stile di vita attivo, i segreti per un’aspettativa di vita più lunga, grazie allo studio CIAO si aggiunge un ulteriore fattore, di non meno importanza: bassi livelli nel sangue di adrenomedullina.

Nonostante il fisiologico deterioramento dovuta all’età, i super anziani del Cilento, mostrano infatti essere al riparo da malattie cardiovascolari, neurodegenerative ed oncologiche, merito non solo dell’adrenomedullina, ma dell’attività fisica che involontariamente compiono data la posizione montuosa di Acciaroli, e della dieta mediterranea ricca di piante aromatiche.

Sembrerebbe, infatti, che alcuni componenti della dieta mediterranea locale potrebbero influenzare il livello di adrenomedullina nel sangue dato che la cucina tipica del Cilento prevede l’utilizzo di piante native della zona. Tra queste spicca il rosmarino, le cui azioni benefiche, particolarmente concentrate nella varietà coltivata ad Acciaroli, sarebbero oggetto di studio.
Invecchiare in maniera sana è il segreto della longevità, merito della genetica e merito di scelte consapevoli che passano anche per la tavola, magari con un pizzico di rosmarino in più.

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