Quando le donne si uniscono con la voglia di creare, è meglio fare spazio, qualcosa di grande nascerà. E se a insegnarlo è la vita, lo è ancora di più questo mio meraviglioso mestiere, che a volte “costringe” ad ascoltare, scoprire, rapportarsi.

Il mondo del food è pieno di belle storie, forse perché è qualcosa di primordiale e ci attrae tutti a sé, più o meno inconsapevolmente. E ancor più accade a noi italiani, così appassionatamente legati ad una delle cucine più amate al mondo.

Una storia degna di nota ed anche degna d’essere presa ad esempio, è quella di Erika Elia che dal buon cibo e dalla cucina tradizionale ha fatto nasce un lavoro originale.

Coinvolgendo altre donne, Erika ha dato vita al progetto “Cuoche in vacanza”, una versione speciale dei più diffusi “personal chef”, che – in pratica – si realizza nei luoghi di vacanza (soprattutto toscani), raggiungendo sul posto chi ha voglia di imparare a cucinare in allegria.

CUOCHE in VACANZA (11)E’ tutto iniziato in un pomeriggio d’inverno mentre, seduta su una panca ad aspettare che la mia bimba finisse di esercitarsi nella scherma, mi chiedevo che cosa avrei fatto da grande. Sì, perchè avevo lasciato da un paio di mesi una società di ricerca (sono sociologa), vendendo le quote ad un mio amico-socio, ed in bocca avevo ancora l’amaro sapore della delusione. Ci avevo creduto in quel progetto, ed in più eravamo tre compagni di viaggio abituati a lavorare insieme. Purtroppo però era il 2009, e la crisi cominciava a fare capolino, le spese aumentavano a discapito delle entrate. Insomma, chi volete che finanziasse della “ricerca sociale”? Documentari, video e pubblicazioni varie…non erano un business. E così, io che proprio ferma non ci so stare, nell’ozio di quei pomeriggi piovosi e lenti, mi sono messa a cercare un aspetto positivo del fatto di essere senza un’occupazione…gli aspetti negativi li conoscevo fin troppo bene, anzi, mi rimbombavano in testa come tuoni di disperazione. In uno di quei giorni “di ricerca” parlai con Lella, un’altra mamma della palestra: si era trasferita da poco a Lucca e, a causa del lavoro del marito, era passata da dirigente d’azienda a casalinga. Non che la cosa le dispiacesse, ma sentiva la necessità di inventare qualcosa per sè.

Mentre Lella mi parlava, mi era sempre più chiaro quell’aspetto positivo che cercavo e fino allora non avevo trovato. “Noi siamo libere” le dissi “Non è da tutti poter scegliere liberamente di fare qualcosa…non abbiamo costrizioni di orari, a parte gli impegni familiari, siamo a zero…si ricomincia o si rimane a zero e, se si ricomincia…partiamo allora dalle nostre passioni, oltre che dalle nostre competenze”. Beh! Devo dire che l’aspetto “Food”, ovvero la cucina come “ricerca ed espressione d’amore”, è saltato subito fuori; dopo un po’ di giorni di brain storming, accanto a quello sono apparsi l’Inglese, la voglia di socializzare e quella di trasmettere ad altri, i nostri piccoli grandi “segreti” nella creazione di un piatto”, comincia così l’appassionato racconto di Erika.

CUOCHE in VACANZA

La Toscana è una terra ricca di tradizioni, amata da tutti, ma ricercata soprattutto da chi sa apprezzare la qualità degli ingredienti.  Abbiamo cercato ed intrecciato le nostre libere passioni ed è nato il nostro progetto: CuocheinVacanza…corsi di cucina…in realtà molto di più. Così che è cominciata l’avventura”, continua.

Erika è nata nella Maremma toscana, una terra ricca di tradizioni culinarie genuine, di piatti popolari che richiamano gli odori e i sapori dei monti, del mare, delle dolci colline. Ama conoscere un territorio attraverso i suoi ingredienti, confrontarsi con le varie tradizioni e culture culinarie, sperimentare piatti nuovi ma “antichi” con grande curiosità.

Appena può và in giro a scoprire trattorie tipiche in cui si può respirare e gustare gli odori e sapori di un luogo. Grazie alle sue figlie ed ai loro amici si è specializzata nei dolci e adora prepararli insieme ai bambini, nel clima allegro dei giorni di festa.

CUOCHE in VACANZA (4)

Per me il cibo è casa, calore, festa, in un certo senso rappresenta l’infanzia. Infatti ho imparato a cucinare da mia nonna, che da piccola osservavo affascinata mentre preparava i piatti della cucina contadina; lei scherzava con me, mi dava consigli, mi spiegava i “trucchi” del mestiere. E’ in questo stesso clima di calore, allegria, sapori ed odori, che è nata l’idea di CuocheinVacanza è questo che amo più fare insieme a qualcuno desideroso di imparare i “segreti” della cucina tipica. Accanto a me ci sono Rosanna (pensionata sprint, sempre in azione e alla ricerca del piatto perfetto), Maura (nutrizionista dedita alla cucina giapponese ed etnica in generale), Valentina (biologa, siciliana, che trasmette i segreti dei piatti della sua terra)”.

La formula è semplice. I clienti non contattano direttamente le CuocheinVacanza, ma lo fanno i responsabili di strutture come Resorts, Agriturismi e B&B. E’ una sorta di attività extra on-demand, sempre più ricercata ed amata.

L’aspetto più apprezzato è la nostra professionalità e serietà. Si vive in un tempo in cui tutti improvvisano, i confini tra hobby e lavoro sono sempre più labili. Quelli che ci chiamano, devono poter contare su di noi, sulle nostre affidabilità e disponibilità. Quando capiscono che questo è il nostro lavoro, ci fanno tantissimi complimenti. Accanto a questi aspetti cerchiamo sempre di dare “di più” di quello che ci si aspetta e, dai commenti dei clienti, quasi sempre ci riusciamo. Infine, l’allegria: nei nostri corsi regna sovrana e i clienti ritornano a chiamarci per trascorrere ancora del tempo insieme, e divertirsi con un nuovo corso”.

CUOCHE in VACANZA (13)Cerchiamo di capire qual è il trend, cosa si sogna di imparare sopra ogni altra cosa? La risposta conferma l’aspetto decisamente terapeutico e primordiale dell’impastare!

Non c’è un corso in particolare che viene richiesto, direi piuttosto una tipologia. I clienti vogliono “lavorare” e scoprire come usare gli squisiti ingredienti della nostra terra. Quindi impastare, in generale, è l’attività più richiesta”.

Ovviamente non c’è un costo standard, ma questo varia a seconda del tempo e delle attività. Senza’altro va sottolineata l’attenzione ai prodotti di stagione e locali, nonché il desiderio di insegnare la nostra cultura e la nostra manualità.

In tempi di crisi la storia di Erika e delle sue compagne d’avventura è una storia di speranza. Come più volte amiamo rimarcare, è dalla nostra stessa terra che tutto può ripartire, insieme a idee sane ed originali.

Ad Majora CuocheinVacanza!

 

Antonella Petitti

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