Dopo il convegno internazionale dello scorso settembre nel piccolo borgo di Pioppi dedicato ai benefici – nelle malattie cerebrovascolari – della Dieta Mediterranea, e a cui ha partecipato anche lo scienziato Jeremiah Stamler (in foto durante una intervista), si riaccendono i riflettori sui suoi straordinari principi.

La prova scientifica del fatto che la Dieta Mediterranea riduca il rischio di cadere in depressione è una conferma dell’importanza della tavola nel garantire il buonumore e l’allegria che caratterizza i popoli che abitano il bacino del mediterraneo rispetto a quelli nordici.

E’ quanto si evince dai risultati della ricerca dell’equipe della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization di Adelaide in Australia secondo la quale le diete con bassissimo contenuto di carboidrati nel lungo termine possono influire negativamente sull’umore.

Gli studiosi hanno diviso 106 adulti sovrappeso ed obesi in due gruppi: uno ha seguito per un anno una dieta molto povera di carboidrati ma ricca di grassi mentre l’altro uno schema più ricco di carboidrati ma povero di grassi (come la Dieta Mediterranea).

Dopo un anno, i pazienti avevano perso in media 13,7 Kg senza differenze tra i due gruppi ma le persone che seguivano la dieta con più carboidrati continuavano a registrare un miglioramento dell’umore, mentre quelli che facevano le dieta senza pane e pasta erano tornati  verso uno stato di depressione.

Un rischio che non corrono certo gli italiani che consumano – sottolinea la Coldiretti – attorno ai 26 chili a persona di pasta, un valore tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese.

L’effetto positivo per l’umore si aggiunge a quello per la salute come dimostrano recenti studi pubblicati sul British Medical Journal secondo i quali la dieta mediterranea  riduce del 13 per cento l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 9 per cento quella per problemi cardiovascolari e del 6 per cento quella del cancro.

Pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea.

La nuova conferma scientifica è un sostegno in più alla richiesta di riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio dell’ umanità da tutelare rivolta l’Unesco, su richiesta da Italia, Spagna, Grecia e Marocco e il sostegno dell’Unione Europea.

Antonella Petitti

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