Scatto presentazioneClasse 1985, Alessandro Feo ha incontrato la cucina a scuola. L’Alberghiero, poi la formazione a Portici in Tecnologia Alimentare (non portata a termine per poco ma significativa nel suo percorso), le esperienze in diverse cucine del suo Cilento, l’insegnamento – e dulcis in fundo – il lavoro da chef.
Tre le sue ultime soddisfazioni, senza dubbio, il terzo posto nella categoria “Cucina calda” al Campionato della cucina italiana che si è svolto pochi giorni fa a Rimini.

Un traguardo raggiunto anche l’anno scorso e che lo vede – dunque – mantenere il podio di questa importante gara.
Giovane e di talento, ha girato al largo partendo da una cucina innovativa molto attenta alla forma, sostenuta da tecnica e tecnologia. Ma il viaggio gli è valso per tornare con più forza alle sue origini: la sua mano è ferma, i suoi piatti tendenzialmente puliti ed equilibrati, al centro sempre prodotti locali e stagionali.
Guardo la mia cucina di un anno fa e penso al percorso fatto, oggi ho sempre più voglia di approfondire le ricette della tradizione e reinterpretarle, sono certo che il futuro sia proprio lì”, così mi racconta durante la cena a quattro mani che lo ha visto affiancarsi alla cuoca cilentana per antonomasia, Giovanna Voria.
Depositaria dell’antica cultura culinaria contadina – base preziosa per la teorizzazione della Dieta Mediterranea – Giovanna continua ad essere baluardo della ruralità.
Nonostante da mesi la strada che porta al suo regno sia stata bloccata per “pericolosità” dal primo cittadino di Cicerale, lei continua ad attendere la risoluzione definitiva e ad alimentare il rapporto con chi la ritiene la più forte ambasciatrice cilentana.
E questa serata – che si è svolta sabato scorso ad Ascea al RUMI Restaurant – è stata una celebrazione intensa del vero Cilento e degli attori che la rappresentano.
Una linea tonda che unisce passato e futuro e poi ritorna, ricalcando su se stessa, unendo due mani di esperienza a due mani di tecnica. Due generazioni lontane, unite però (ed indissolubilmente) dal desiderio di portare in tavola il proprio territorio.
Così Giovanna ed Alessandro hanno condotto una cena senza sbavature, accompagnata dalla simpatia di Enzo Polito, il quale ha proposto in abbinamento alcuni dei suoi prodotti tra “elisir” e vini. Molto interessante e godereccio lo Spritz Cilentano proposto in apertura di cena, realizzato con l’Elisir di Venere della Cantina Polito.
La cena ha puntato alle tipicità, alla stagionalità ed al pesce povero. Non sono mancati i ceci, che seguono a ruota ogni uscita pubblica di Giovanna.

Insalatina Mediterranea
Antipasto: Insalatina mediterranea (granaglie, frutta e ortaggi in base alla stagione)

Pasta, ceci e cozze
Primo: Pasta mista, ceci di Cicerale (bianchi e neri), cozze e polvere di broccolo

Pesce bandiera
Secondo: Pesce bandiera con borragine su fonduta di mozzarella nella mortella

Crostatina con mirto
Dessert: Crostatina (destrutturata) con mirto e spuma di melagrana

La brigata del RUMI restaurant
La brigata del RUMI restaurant

Una cena ad alto tasso di cilentanità che inorgoglisce chi – negli anni – ha visto crescere esponenzialmente la capacità di accogliere e di raccontarsi di questa regione nella regione, che (ovviamente) ha ancora molto potenziale.
A rendere più significativa questa riflessione il luogo in cui questa cena si è compiuta: il ristorante di un hotel con Spa. Una struttura moderna e molto accogliente il RUMI Hotels, attenta ai minimi particolari, gestita da una squadra molto giovane ed affiatata che fa davvero ben sperare.
Indirizzo da salvare, dalla colazione alla cena, passando per il pernotto.

RUMI restaurant
Viale Magna Graecia – Marina di Ascea (SA)
0974.977128
Menù de gustativo a partire dai 35 euro

 

di Antonella Petitti
foto di Toni Isabella

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