ROMA. Ha avuto luogo lo scorso 5 febbraio il seminario “Politiche per le risorse idriche e gestione dell’irrigazione nell’area del Mediterraneo: il caso di Palestina, Giordania e Siria” organizzato dall’ Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA).

L’incontro ha offerto l’opportunità di riunire intorno allo stesso tema, in un atmosfera di collaborazione ed amicizia, i rappresentanti del nostro paese  e di quei paesi del medio oriente nei quali l’acqua ad uso irriguo rappresenta un elemento di tale importanza da innescare tensioni in tutta l’area del mediterraneo.

L’Italia, la Giordania , la Palestina e la Siria rappresentano diverse realtà, in un contesto climatico in parte simile, in cui possono essere condivisi obiettivi, metodi e soluzioni tecniche ed organizzative.

L’incontro ha consentito di conoscere, dalla viva voce dei protagonisti, gli elementi di base, le strategie e le politiche proposte ed attuate da ciascun paese, volte alla risoluzione del problema. Questi elementi permetteranno di attivare un fruttuoso  dibattito su questioni nodali che nascono tecniche ma hanno, anche, importante valenza politica.

In queste, come nelle nostre realtà agricole, la razionale gestione dell’irrigazione, costituisce un elemento portante di sviluppo sociale e di crescita economica. Il nostro paese può fornire in tal senso un contributo di grande importanza.

L’Istituto che da anni segue con attenzione la questione, anche attraverso la partecipazione a progetti internazionali sull’uso irriguo dell’acqua, si pone come interlocutore privilegiato per confronti e scambi di opinioni e offre una serie di interessanti soluzioni operative.

Tra di essi sono stati ricordati alcuni interessanti strumenti volti a delineare le metodologie di gestione della risorsa idrica quali: il SIGRIAN, sistema informativo con tecnologia GIS per la pianificazione e la programmazione in campo irriguo, il MEGRIA, Modello Economico Territoriale per la Gestione delle Risorse Idriche in Agricoltura. Grande interesse ha suscitato il monitoraggio dell’andamento della stagione irrigua e modelli di calcolo dei fabbisogni irrigui.  Tali strumenti hanno permesso, inoltre, la realizzazione di studi e analisi contenenti indicazioni sulla normativa, sull’agricoltura irrigua, su clima e territorio e la realizzazione di un atlante delle aree a rischio di desertificazione, a causa del cambiamento d’uso o di fenomeni di salinizzazione o di eccessivo sfruttamento.

Si è dichiarato ampiamente soddisfatto Alberto Manelli, Direttore Generale dell’INEA. «La giornata di oggi – ha spiegato – assume un valore particolarmente significativo, in quanto offre l’opportunità di riflettere sulla questione nodale dell’uso della risorsa idrica nel Medio Oriente, il cui approvvigionamento ed uso, al di là delle problematiche di natura tecnica, rappresenta un motivo di tensione e di conflitti politici».  L’incontro ha fornito l’occasione unica di riunire intorno allo stesso tavolo rappresentanti di Paesi del Mediterraneo, rilevanti per il ruolo strategico rivestito dall’acqua, per avviare un dibattito su questioni cruciali legate alla definizione di politiche e di strategie ad hoc per la gestione dell’acqua e dell’irrigazione. «L’incontro di oggi – ha continuato – è il primo di un ciclo di seminari, che affronterà una materia estremamente delicata e complessa: le situazioni che si creano negli altri paesi sono talmente particolari, anche in base alla conformazione morfologica dei terreni, da necessitare soluzioni peculiari. Costituisce – ha concluso – il primo passo, dunque, di un percorso molto più lungo ed articolato, che ci porterà a creare collaborazioni stabili, attraverso la formalizzazione di accordi con questi paesi, per poter condividere ed utilizzare quello che in termini di efficacia ed utilità questi paesi stanno portando avanti. Con il chiaro intento di mettere a disposizione anche la nostra esperienza nel tentativo di risolvere i problemi legati spesso alla sopravvivenza dei popoli di queste zone ».

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