Nel 2009 la MCS (società inglese no profit dedicata alla conservazione dell’ecosistema marino) ha istituito questa giornata in cui tutti sono chiamati a non utilizzare sacchetti di plastica.
Ogni europeo usa in media 198 sacchetti l’anno per circa un massimo di 20 minuti. Il 90% dei sacchetti è monouso, finisce nell’immondizia e nell’ambiente anche per 1000 anni.

Per produrli si consumano ingenti quantità di petrolio, hanno una vita breve anzi brevissima, sono difficili di smaltire e non sono biodegradabili. Causano la morte per soffocamento di numerosi animali e disintegrandosi a causa degli agenti atmosferici rientrano facilmente nella catena alimentare.
In un’ottica ancora più ampia l’utilizzo dei sacchetti di plastica genera enormi spese alle attività agricole, alla pesca e alle attività turistiche.
Fortunatamente anche il nostro paese si è reso conto della problematica approvando il 9 novembre 2016 un decreto legislativo di attuazione della legge comunitaria dell’anno precedente.

Meglio tardi che mai insomma. A partire dallo scorso anno, in breve, nessun negoziante può più fornire buste di plastica ai propri clienti, che dovranno essere sostituite con sacchetti di cartone o buste 100% biodegradabili.

Le regolamentazioni esistono e sono decisamente severe: i produttori devono rispettare normative specifiche sulla produzione di sacchetti perché non siano inquinanti.

Nonostante questo si stima che almeno l’80% dei negozianti utilizzi sacchetti illegali, senza contare gli ambulanti. La mancata comunicazione di tali direttive alla Commissione Europea è costata al nostro paese, a giugno 2017, una richiesta di parere motivato pena il deferimento in Corte di Giustizia.
Cosa​ ​possiamo​ ​fare​ ​davvero?
Ridurre lo spreco di plastica, non è più una mera questione “green”: si tratta ormai di una vera necessità per tentare di diminuire il nostro impatto sull’ambiente. Gli italiani sono attenti a queste problematiche e lo dimostrano i dati dell’Osservatorio di StarOfService: più del 60% degli utenti, infatti, nel momento in cui ricerca i servizi di un architetto per la propria abitazione, richiede esplicitamente informazioni sulla riqualificazione energetica, energie rinnovabili ed ecosostenibilità.
Per aumentare la funzionalità di una giornata come questa è fondamentale, innanzitutto, incrementare la nostra consapevolezza su quello che è possibile fare nel nostro piccolo.
1.Sacchetti lavabili e riutilizzabili
Tutta la frutta e la verdura che acquistiamo, sia al supermercato che nei mercati, ci viene spesso offerta in sacchetti di plastica che si rompono subito. Acquistate qualche sacchetto di rete da utilizzare per frutta e verdura ed individuate un piccolo scomparto della vostra borsa tutto per loro. In questo modo non li dimenticherete e anche in caso di spese veloci sarà più facile averli a portata di mano.
2.Riutilizzate quelli che avete già
Alcune volte è impossibile averli a portata di mano: ce ne siamo completamente dimenticati o abbiamo cambiato borsa all’ultimo secondo. Bene, usate un sacchetto di plastica e fate in modo di non strapparlo una volta a casa in modo che possa essere utilizzato più e più volte. Una volta terminata la sua vita utile può diventare un comodo contenitore per il riciclo.
3.Evitate cibi nelle confezioni di plastica
Preferite i mercati e scegliete cibi non confezionati. Ne gioverà l’ambiente e la vostra salute. Il packaging è spesso in materiale plastico ed incrementa notevolmente il prezzo finale.
4.Preferite il vetro
Conservate il vetro, lavatelo accuratamente e riutilizzatelo senza paura. Si tratta di un materiale più sostenibile della plastica e facilmente sterilizzabile. Acqua, succhi di frutta, bevande, pasta, riso, cereali: la maggior parte degli alimenti nelle nostre case può essere contenuti nel vetro e giovare del passaggio al vetro.

Provate uno solo di questi consigli per cogliere a pieno il senso di questa giornata. Noterete come un piccolo cambiamento innalzerà esponenzialmente la qualità della vostra vita e dell’ambiente.

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