Riportiamo quanto scrive Chiara Campione, responsabile Campagna Foreste rispetto all’ultima campagna pubblicitaria della Nestlè rispetto ad uno dei suoi snack al cioccolato. Una denuncia, l’ennesima firmata da Greenpeace, che invita a riflettere sulla propria spesa quotidiana, che può orientare le scelte delle multinazionali soprattutto grazie alla potenza di diffusione del web.

“Nei suoi spot, Nestlé ti invita a fare un break, mangiando un Kit Kat. Ma ogni volta che dai un morso al tuo Kit Kat potresti – senza saperlo – prendere a morsi un pezzo di foresta e contribuire all’estinzione degli ultimi oranghi. Nestlé, infatti, acquista olio di palma da aziende che stanno devastando la foresta pluviale indonesiana e minacciando la sopravvivenza delle popolazioni locali e degli oranghi.

Per chiedere a Nestlé di non acquistare mai più olio di palma dal “campione” della deforestazione Sinar Mas, abbiamo lanciato una campagna internazionale sul web.

In migliaia hanno partecipato in tutto il mondo e perciò, poche ore dal lancio, Nestlé ha dichiarato pubblicamente l’intenzione di cancellare i propri contratti con Sinar Mas. Di fatto, però, continuerà a utilizzare olio di palma di Sinar Mas, acquistandolo da aziende terze come Cargill.

Nestlé, inoltre, intrattiene accordi commerciali anche con la multinazionale della carta Asian Pulp and Paper (APP) che è una società sussidiaria proprio di Sinar Mas.

Anche APP ha preso la cattiva abitudine di distruggere le foreste per sostituirle con piantagioni intensive da cui si ricava carta che Nestlè utilizza per il packaging dei prodotti.

Nestlé deve ripulire tutta la propria filiera di produzione. È arrivato il momento di concedere un break anche agli oranghi e alle foreste indonesiane! Per convincere Nestlé dobbiamo essere sempre di più: abbiamo bisogno del tuo aiuto”.

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