Chiunque ami questo cibo non può non avere questo libro. Grazioso il formato scelto dalla casa editrice Effequ per la collana dei Ricettacoli, perfetto per tematiche gustose.
L’autrice, campana d’origine e toscana d’adozione, ha il piglio attento e certosino che bene si sposa al suo lavoro da bibliotecaria.
Delizioso il modo in cui Ivonne Boscaino riesce a guidare il lettore alla scoperta dell’affascinante storia del cioccolato.

Con facilità, in maniera informale, si viene guidati alla scoperta di un prodotto-mito: il cacao.
Credo che sia quasi impossibile immaginarsi un mondo senza cioccolata eppure fino a poco più di cinquecento anni fa l’Europa non conosceva questo cibo così come non ne conoscevamo tanti altri oggi radicati nella nostra dieta”.

Così comincia una storia di gusto, fatto di simbologie, divisioni di classe, necessità e piacere.
Di certo il suo successo iniziale deve molto al fatto che la cioccolata era una bevanda di classe. E per classe intendo quella nobiliare. Bere cioccolata è stato per secoli il segno distintivo della ricchezza. Solo sul finire dell’Ottocento i progressi tecnologici hanno consentito di mettere la cioccolata a disposizione di quella parte della popolazione che aveva meno disponibilità economica”.
Il viaggio è davvero lungo, raccontato con maestria. Parte nel Centro America e dall’imponente albero Teobroma cacao. Una pianta delicata che cresce bene solo lì, protetta dagli strati bassi della foresta pluviale.
Un viaggio ricco di leggende, che impreziosiscono di fascino un prodotto caratterizzato da credenze e supposizioni.
Come quella legata alla coltivazione del cacao. Pare che la semina venisse effettuata dagli uomini durante la luna piena, dopo aver vissuto a lungo lontano dalle proprie spose ed averle ritrovate. Lo stesso valeva anche per la raccolta. Ecco come si spiega il legame del cioccolato con la sfera sessuale ed erotica.
La cioccolata (che viene certamente prima del pezzo di cioccolato) ha subìto, ovviamente, molti cambiamenti.
Le cronache spagnole ci forniscono alcune delle principali ricette con le quali veniva preparata la cioccolata. La più povera prevedeva che i semi, seccati e tostati, venissero pestati sul metate, un mulino a mano formato da un cilindro e da una pietra concava dove si macina anche il mais. (…) La pasta ottenuta veniva sciolta in acqua calda, addensata con la farina di mais e aromatizzata col peperoncino. A questo punto si procedeva a montarla con un frullino di legno, chiamato molinillo, oppure versando la bevanda da un recipiente all’altro diverse volte fino a renderla spumosa”.
Così – pian piano – si snocciola il percorso della cioccolata dalla classe aristocratica alla borghesia, la resistenza della Chiesa Cattolica e la nascita della prima cioccolateria, fino alla contrapposizione tra il più maschile e rigido caffè e la più godereccia ed energetica cioccolata. Interessante, curioso, a tratti sorprendente.
Cambiano i gusti, le aromatizzazioni, il modo di servirla, fino alla nascita (in Svizzera) del cioccolato al latte nel 1875 e del fondente nel 1879.
Ecco come l’autrice tra fatti, date importanti e leggende, giunge fino ai giorni nostri e a qualche ricetta che parte rigorosamente da alcuni piatti che possono sembrare eccezioni, ovvero l’utilizzo del cioccolato in ricette salate.
E’ un volume di cui fare bella mostra in ogni biblioteca golosa di un vero gourmet. Una entusiasmante conferma della gradevolezza di una collana preziosa come i “Ricettacoli”.

La dimostrazione che il cibo non si consuma solo a tavola, ma è cultura e fa cultura.

Cioccolate di Ivonne Boscaino
Storia e ricette di una celebre tentazione
Ricettacoli n° 7 – editrice Effequ
10,00 euro
www.effequ.it

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