Navigando sul web sono rimasta colpita da un articolo che parlava di “tiny house”, soprattutto mi hanno colpito le bellissime immagini di queste casette, perlopiù in legno, che pur essendo piccole danno un vero senso di libertà e spensieratezza.

Le tiny house, in un’era di crisi economica e immobiliare, e perchè no crisi di valori e di troppa cementificazione, reinventano il concetto di spazio e di casa.

Noi figli degli anni ’80 e ’90, quando i soldi giravano e si acquistavano e costruivano case grande, enormi, simbolo di successo e ricchezza siamo impossibilitati a perseguire il sogno dei nostri genitori.

L’economia di oggi è cambiata, fittare e comprare una casa o costruirsi la propria casa dei sogni, con giardino, piscina, taverna, stanza giochi, mansarda è diventato impossibile…oggi non è più alla portata di tutti: tra mutui non concessi, tassi alti, prezzi inaccessibili.

Ecco arrivare dall’America la soluzione adatta a tutti questi problemi, nata da un lato per il senso ecologico e la coscienza ambientale, è la soluzione a quanto descritto perchè con le tiny house si risparmia eccome.

TINY HOUSE

Ma cosa sono le tiny House? Come sono fatte?
Si tratta di case, in genere piuttosto contenute, costituite di diversi materiali quali il legno, la plastica, il vetro ecc. Sono molto pratiche perché spesso trasportabili; alcune fornite di ruote, si possono posizionare in più posti e paesaggi.

Le più celebri sono conosciute come le “Students Tiny House Talk”, ovvero 10 metri quadrati di vivere ecosostenibile. Queste piccole casette svedesi totalmente in legno e dal design moderno pensate da un architetto svedese per ospitare gli studenti universitari, sono complete di cucina e zona giorno, zona notte e bagno.

L’impronta ecologica è presto detta: attraverso un layout efficiente e l’uso del legno curvato come materiale di costruzione, l’impatto ecologico è significativamente ridotto. Anche l’efficienza energetica è un aspetto fondamentale nella progettazione di queste nuove micro abitazioni universitarie. La scelta del materiale giusto e metodi di fabbricazione è vitale per minimizzare le emissioni di carbonio e la sua tecnica di assemblaggio in loco riduce i tempi di costruzione e l’impatto sui trasporti.

Il noto architetto Renzo Piano ha realizzato delle micro case ancora più piccole: 2,4 metri quadri di superficie e 3,2 di altezza in legno di tiglio e alluminio. Le ha chiamate ” Diogene”, come il celebre filosofo greco che per fuggire dal modo di vivere convenzionale, decise di abitare in una botte.

Questa mini abitazione ha tutto il necessario, compreso un bagno con toilette biologica, ed è estremamente ecosotenibile. Sono presenti pannelli solari e cellule fotovoltaiche per la corrente elettrica, e una cisterna per la raccolta e la purificazione delle acque piovane. Purtroppo questa creazione è ancora un progetto non sul mercato, visitabile solo presso il “Vitra Campus di Weil am Rhein”, vicino Basilea.

Ecosostenibili, Autosufficienti ed Economiche.
La caratteristica fondamentale delle Tiny House e che le rende estremamente ecocompatibili, è la loro autosufficienza. Grazie a sofisticati sistemi che sfruttano l’energia solare ed eolica, e sistemi di raccolta e depurazione dell’acqua, le Tiny House possono fornirti corrente, acqua e riscaldamento senza essere per forza obbligato a collegarle alla rete locale di distribuzione.

TINY HOUSE 03

Come vivere in una tiny house e quanto costano?
Ovviamente per vivere in una Tiny House bisogna eliminare il superfluo, ogni angolo ha una sua multifunzionalità (una scala con sotto un armadio o degli scaffali), il concetto di essenziale è alla base di queste casette.

Un’ultimo vantaggio, quello che probabilmente ha favorito più di tutti questa loro diffusione: è che sono estremamente economiche. Il loro costo, rapportando il tutto all’Italia, costerebbe all’incirca € 25.000 e i proprietari non pagherebbero tutte le tasse in vigore sulla proprietà di una casa. Un vero e proprio lusso considerando il fatto che non ci sarebbero mutuo, tasi e tares da pagare.

Serena Leo
autrice del blog Dcomdonna.com

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