…e gli italiani si convertono al nazionalismo. Chi l’avrebbe mai detto, dopo anni di esterofilia? Dopo una continua crescita, infatti, ecco finalmente una battuta d’arresto dell’importazione di vini stranieri in Italia.

Un crollo del 24%, che mette in risalto uno stupefacente nazionalismo degli italiani. Il tutto è emerso da un’analisi della Coldiretti, che ha evidenziato un incremento del consumo del prodotto Made in Italy, in grado di offrire 320 Doc, 48 Docg e 118 Igt.

Il crollo delle importazioni di vini stranieri ha riguardato soprattutto i concorrenti francesi e spagnoli. Di questi ultimi si sono addirittura dimezzate le spedizioni nel Bel Paese.

I francesi rimangono i principali fornitori dell’Italia, ma le loro spedizioni hanno subito un deciso decremento del 29%, soprattutto a causa della debacle dello champagne, le cui esportazioni si sono ridotte un po’ in tutto il mondo. A gioire sono i produttori di spumante italiano, che con un +2% di export, mette a segno uno storico sorpasso nei brindisi a livello mondiale.

A crescere in maniera esponenziale anche le attività dell’indotto, dall’industria vetraria a quella dei tappi, tanto per citarne alcune. Il settore vinicolo nel nostro paese offre grandi numeri in termini di occupati e giro d’affari. In Italia sono oltre 250 mila le aziende agricole con vigneti che danno occupazione ad oltre 200 mila lavoratori.

Circa 20 mila aziende vendono direttamente il proprio prodotto ai consumatori, mentre le altre lo vendono alle 35 mila aziende imbottigliatrici presenti sul territorio italiano.

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